Faccia a faccia col Frullino

Un frullino (Lymnocryptes minimus) nascosto tra l’erba – Canon 7D, sigma 150macro f/2.8 (f/6.3, 1/1000, 800iso).
Quando finalmente lo vidi, mi resi conto che lui mi stava già osservando da diversi minuti. E’ necessario un lungo avvicinamento frontale se vogliamo arrivare faccia a faccia con un frullino, ma prima.. bisogna trovarlo.
Il Frullino (Lymnocryptes minimus Brünnich, 1764) è una delle specie meno conosciute degli uccelli del paleartico occidentale. Vive in vasti ambienti aperti in Europa e Asia, compiendo una lunga migrazione verso sud in seguito al periodo riproduttivo. Il suo particolare comportamento difensivo è senz’altro l’elemento chiave che spiega le poche conoscenze e il poco interesse nei riguardi di questo animale. E’ praticamente invisibile!
Oltre ad essere piccolo e ad avere una colorazione mimetica, questo animale ha un’attività prevalentemente serale o notturna. Molti uccelli presentano un comportamento schivo, ma è possibile localizzarli grazie ai loro canti o vocalizzi. Il Frullino non emette vocalizzi e accenna un particolare canto solo per pochi minuti alla sera e solamente nel breve periodo riproduttivo. Durante il giorno si adagia al suolo e resta immobile, mimetizzandosi perfettamente con la vegetazione e il terreno circostante. L’immensità degli ambienti aperti in cui vive, privi di riferimenti, sono un ulteriore elemento a favore del suo mimetismo. In caso di pericolo, come l’avvicinarsi di un predatore, il frullino resta comunque immobile sul terreno, lasciando che questo passi lui vicino, anche a meno di un metro di distanza, senza dargli motivo di attirare su di sè l’attenzione. Solo all’ultimo e se il predatore si accorge della sua presenza il frullino tenta la fuga involandosi.
Questo migratore a lungo raggi può riprodursi nel nord siberia e svarnare in Tanzania, nell’altro emisfero dell’africa centrale. Ma diversi individui possono svernare nella regione mediterranea o in Europa e pochissimi di questi vengono osservati ogni anno da ornitologi o appassionati. Più frequenti sono invece gli incontri con cacciatori aiutati di cani da caccia appositamente addestrati.
Ho iniziato ad interessarmi a questo animale alcuni anni addietro, quando vidi il mio primo frullino involarsi a pochi centimetri dal mio piede. Da quel momento iniziai a tentare di capire come e dove cercare questa specie e ad oggi solo in tre occasioni sono riuscito ad individuare l’animale al suolo. Nonostante l’apparente colore marroncino chiaro/scuro, da vicino e sotto la luce di un pallido sole invernale è possibile apprezzarne i riflessi verdi e viola metallizzati delle piume.
Il frullino appartiene alla famiglia Scolopacidae, e può essere confuso con il Beccaccino o il Croccolone, ben più grossi ma simili per forma e colorazione. Decisamente più massiccia è invece la Beccaccia, specie affine più facilmente distinguibile.
Un brevissimo video (01:26) dell’incontro:
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